giovedì 17 ottobre 2013

La storia di Malala

Ne abbiamo parlato in classe.
Malala è la ragazza pakistana che lotta per la libertà delle bambine e il diritto all'istruzione.




La storia di Malala Yousafzai è quella di tante ragazzine pachistane vittime dell’integralismo islamico dei talebani. In un giorno qualunque, mentre andava a scuola con le sue compagne viene fermata da un giovane con una folta barba e una pistola in mano. Viene colpita da un proiettile alla testa mentre le sue compagne assistono terrorizzate. L’ordine di giustiziare l’adolescente è arrivato perché, da quando aveva 11 anni, la ragazzina teneva, celata da uno pseudonimo, un diario per la BBC urdu raccontando quotidianamente le ingiustizie subite in quanto giovane donna. Il miliziano talebano è convinto di averla uccisa, ma Malala sopravvive all’attentato e reagisce con forza contro chi vuole impedirle di rivendicare il suo diritto all’istruzione. La bambina si trasforma in un simbolo di coraggio prima in patria e poi nel mondo Occidentale, che si commuove davanti alla forza di una ragazzina diventata adulta troppo in fretta. Malala il 12 luglio 2013 ha parlato al palazzo delle nazioni unite a New York lanciando un appello all'istruzione dei bambini di tutto il mondo. Ma, ovviamente, non si sono placate le minacce di morte dei talebani.

Il coraggio di Malala, figlio della voglia di normalità - A questa ragazzina diventata un’icona della lotta all’integralismo è dedicato il libro della giornalista del Corriere della Sera Viviana Mazza. Il testo s’intitola semplicemente Storia di Malala ed è edito da Mondadori. Il termine ricorrente utilizzato dall'autrice nel suo libro è "coraggio". "Descrivo Malala come una ragazzina coraggiosa perché penso che pochi alla sua età avrebbero avuto la forza di ribellarsi contro chi voleva negare il diritto all’istruzione", spiega la giornalista siciliana a Tiscali Notizie. "Il Pakistan viene spesso descritto come un Paese violento, ma c’è una vasta parte della popolazione che ha voglia solo di normalità - aggiunge la giornalista -. Ma forse questo è l'aspetto più sconvolgente, perché la violenza si contrappone e impedisce la normalità. In fondo Malala e le ragazzine come lei chiedono solo di andare a scuola e avere una vita come le loro coetanee che vivono in altri stati", aggiunge Mazza.

Le ragioni dell'ascesa dei talebani pakistani - La violenza, dove è nata la ragazzina, è il frutto dell'oltranzismo talebano. "La storia di Malala si sviluppa all’interno di una regione, la valle di Swat, dove i talebani pachistani sono riusciti ad affermarsi e oggi impongono il divieto di istruzione per le bambine e di lavorare per le donne - precisa l'autrice del libro -. Un sistema politico assente e la situazione economica hanno permesso ai talebani di ottenere consensi e crescere rapidamente nell’area, quando la popolazione ha compreso il loro oltranzismo e ha cercato ribellarsi il loro potere era ormai diventato troppo grande".
Da Tiscali.it di Andrea Curreli






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