sabato 30 gennaio 2016

Yoga del sorriso con Richard Romagnoli

Le parole di Richard Romagnoli, maestro dello Yoga del Sorriso, agli studenti dell’Istituto Raineri – Marcora di Piacenza
Ti prego di abbracciare con l’energia della gratitudine e l’energia del perdono entrambi i tuoi genitori ovunque siano. Abbracciali avvolgili in questa luce.
Ora con questa energia abbraccia i tuoi familiari fratelli, sorelle…
Percepisci il brivido dietro la tua schiena: e' sempre più forte questa energia!
Ora ti chiedo di abbracciare i tuoi compagni…
Ti chiedo ti avvolgere, con questa energia meravigliosa, i tuoi conoscenti, i tuoi colleghi, le persone che incontri ogni giorno nella tua vita.
Ora esprimi questo raggio di luce, sotto forma di gratitudine, ai tuoi insegnanti, alle persone che incontri ogni giorno in questo istituto, a tutte le persone che conosci, alla tua città, al tuo paese d’origine.
Immagina di abbracciare questo mondo e avvolgerlo con questa energia.
Ora, dall’alto, osserva queste immagini di persone violente, armate, ti chiedo di non giudicare, sospendi i giudizi e porta luce, amore a queste persone.
Pensiamo che dalle loro mani cadono le armi. Come  queste persone, grazie alla tua energia, si inginocchiano,  si adagiano a terra e finalmente cambiano le loro attitudini mentali.
Percepisci questa pace che crei ogni giorno attraverso i tuoi singoli pensieri.
Ora ti chiedo di portare questa energia ad una persona importante senza la quale tutto questo mondo non esisterebbe.
Questa è una persona straordinaria che realizzerà ogni cosa buona e giusta nella tua vita.
La persona che ti chiedo di avvolgere nella luce della gratitudine sei tu…
Percepisci questa luce che ti avvolge, questa è l’energia di ritorno che proviene dai tuoi buoni pensieri e dalle tue reazioni che determinano il tuo giudizio.
Questa voce è dentro di te ed emana la consapevolezza della bellezza dei tuoi pensieri
Cercate di percepire l’energia che è dentro di voi..
Qualunque cosa, da questo istante in avanti che farete è determinata dalla qualità dei pensieri.
La felicità è una scelta, ma anche l’infelicità è un scelta…
Chi determina la scelta sei tu.
Se pensi che la felicità provenga da un oggetto esterno, da qualche cosa  come il fumo, come la droga sei nella strada più sbagliata perché è illusione pura che di sicuro di causerà dei danneggiamenti potenti.
Non lasciarti mai fuorviare da ciò che di bello ti ha regalato la vita, dai genitori, dalla bellezza della natura.
La natura è tua maestra.
Abbi fiducia che il tuo futuro è nelle tue mani
Sei la manifestazione vivente che soprattutto nei momenti più difficili della vita, che io chiamo maestri, arriva il momento più bello della vita che si manifesta con la propria azione.
Non importa se qualcuno si prende gioco di te. Segui il tuo sogno.
In questo momento stiamo  respirando tutti insieme lo stesso ossigeno.
I vostri professori sono prima di tutto degli esseri umani.
Se c’è una cosa certa , come esseri umani, è che anche loro sbagliano, perché la vita è perfetta, ma non gli esseri umani.
Ogni giorno però i vostri insegnanti vengono qui, non per il misero stipendio che prendono, per incontrarvi e incontravi ancora…
Nonostante a casa loro abbiano delle grosse difficoltà familiari, delle mancanze affettive.
Voi siete i loro sogni, voi siete i sogni di questo mondo.
Se questa mattina sono anch'io qui è per rendervi onore e, insieme ai vostri professori, dirvi che vi amiamo esattamente per ciò che siete.

Grazie per tutto ciò che di straordinario farete…



venerdì 22 gennaio 2016

Vangelo di MARCO: la tempesta sedata Mc 4,35-41

Rembrandt: La tempesta sedata
Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». 
E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. 
C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. 
Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». 
Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. 
Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

Ecco nel video il commento

martedì 19 gennaio 2016

Vangelo di MARCO cap. 3

Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi (parenti), sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé». (Mc 3,20-21)
Questo passo evangelico ripropone un'immagine cara all'evangelista Marco dove si sottolinea l'accorrere delle genti verso Cristo.
Una grande folla spinta, oltre che da curiosità, da tanti interrogativi cerca Gesù lo vuole vedere, conoscere, toccare.
Tutto ciò avrà provocato, possiamo immaginare, un enorme stress alla persona di Cristo.
Proprio tale situazione di vita quasi impossibile e senza riposo, unita all'incomprensione da parte dei capi e maestri del popolo, può avere spinto i parenti a mettersi in cammino per andare a riprendersi il loro familiare.

sabato 16 gennaio 2016

Vangelo di Marco cap. 2

Caravaggio: "La chiamata di Matteo"
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: 
«Seguimi». 
Ed egli si alzò e lo seguì.


martedì 12 gennaio 2016

I giovani ugandesi in Italia con Africa Mission


Denso di emozioni è stato l'incontro con i giovani dell'Uganda svoltosi all'istituto Raineri Marcora di Piacenza.
I ragazzi africani hanno presentato, con semplicità e grande immediatezza, la realtà della loro terra e della loro cultura.
Un incontro suggestivo caratterizzato anche da canti e dalle danze tradizionali africane.
I dodici giovani ugandesi provenienti dalla regione del Karamoja (6 ragazzi e 6 ragazze di età compresa fra i 18 e i 28 anni) hanno portato il loro messaggio di speranza.
Anche per loro è stata un’esperienza formativa in Italia da mettere a frutto, al rientro in Uganda, nel loro cammino comunitario.
Questa iniziativa è nata dal progetto “Vieni e Vedi” per ragazzi/e ugandesi, un’iniziativa di Africa Mission-Cooperazione e Sviluppo realizzata in Italia da dicembre a gennaio 2016.
Africa mission è una ONG, nata a Piacenza nel 1972, che opera soprattutto in Uganda.
Il progetto nasce dalla convinzione che la "vita è un dono da condividere" e che la condivisione nasce dall’incontro, dalla conoscenza e dal dialogo.
I dodici ragazzi provenienti dalla savana del Karamoja, hanno offerto con entusiasmo i loro canti, le loro danze e le loro rappresentazioni.
Hanno parlato della loro vita, delle difficoltà e delle loro attese.
Si è trattato veramente di una preziosa opportunità per:
• apprezzare la bellezza della loro cultura tradizionale;
• condividere la gioia di vivere che la loro anima esprime;
• conoscere le sfide della loro terra e le attese del loro cuore;
• fare un tratto del cammino di solidarietà insieme a loro.

giovedì 7 gennaio 2016

Prima lettera di Giovanni cap. 4

"Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui." 

1 Giovanni 4,16


sabato 2 gennaio 2016

Commento al PROLOGO di GIOVANNI

E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli rende testimonianza
e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me
mi è passato avanti,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia.
Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio nessuno l'ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato.        CONTINUA





Commento alla Prima Lettera di Giovanni (2,22-28)

E ora, figlioli, rimanete in lui, perché possiamo avere fiducia quando egli si manifesterà e non veniamo da lui svergognati alla sua venuta
1 Gv 2,22-28




Il contesto generale della lettera, oltre a rispondere a dei pericoli sulla dottrina in cui potevano incorrere i cristiani di allora, è una profonda riflessione sull’esistenza cristiana.
Con implacabile lucidità le parole di Giovanni smascherano la tentazione radicale che – ieri come oggi – attraversa le comunità cristiane: quella di eludere la pratica del comandamento nuovo ed eterno dell’amore donatoci da Gesù Cristo.
Contro tale rischio si ripete continuamente l'appello dell'apostolo a rimanere nella comunione